Sapevi che Ferragosto è la festa più vicina a Natale se entriamo nei suoi contenuti spirituali?
Questo perché esiste un dogma che stabilisce che Maria, madre di Gesù, alla sua morte si trasferì in paradiso anima e corpo.
È un modo per dire che Maria, che troviamo all’inizio del Vangelo come figura che accoglie nel suo ventre il divino, ma non certo divina anch’essa, acquista lo status di divinità alla fine della sua vita mediante il dogma dell’assunzione in cielo, che corrisponde a quanto detto poc’anzi.
Ora cosa c’entra tutto ciò col Natale? E ancora cosa c’entra col Ferragosto?
Il Ferragosto nato in epoca romana come tempo di riposo dell’imperatore, e occasione di celebrazione della dea Diana, riconoscere i tempi della natura che durante l’estate fornisce il raccolto e quindi la celebrazione della fruizione dei doni del proprio lavoro è un tempo per ricaricarsi sospendendo ogni attività.
Per chi ha qualche nozione di medicina cinese questo è afferibile a ciò che nel mondo viene individuato come Yin, ossia energia ricettiva pura accoglienza, stasi totale, ciò che viene definito da noi occidentali il femminile a livello archetipico.
La data scelta per celebrare l’assunzione di Maria in cielo dalla chiesa è proprio il 15 agosto, dunque vedete come il femminile viene celebrato in questo periodo dove si manifesta particolarmente in quanto la natura si comporta secondo questi elementi, trovi il suo trionfo presso più culture.
Il Natale è il momento in cui il divino nella sua dimensione maschile, dall’alto scende verso il basso e assume una forma materiale, la nascita di Gesù è il logos che si fa carne, il maschile che prende un corpo nella sua forma divina fa un’azione di discesa in quanto il maschile rappresenta la regola, il mentale il potere della mente sul corpo, l’ideale, il femminile che rappresenta invece è la caverna nel quale tra il chiaro e lo scuro si muovono tutti i potenziali, si prepara ciò che deve venire alla luce, emergere, fa un’azione dal basso verso l’alto dalle piccole cose del quotidiano riconosce la luce divina e si illumina mediante la relazione d’amore con i particolari.
Se guardiamo tutto ciò in questo senso i grandi archetipi sono recepiti anche dalla cultura cristiana nella quale siamo intrisi il Natale e la celebrazione della discesa del divino nella materia, un divino che si presenta nella polarità maschile, il Ferragosto è il materiale che assurge alla sua dimensione divina rivelandola, rivelando che è stata sempre quella la sua vera natura.
Questi elementi che fanno parte della cultura devozionale, sono forze della psiche che possiamo celebrare e onorare mediante rituali che particolarmente piacciono al nostro inconscio ed alla nostra anima, proprio nei momenti dell’anno in cui collettivamente vengono celebrati, per aggiungere un elemento di evoluzione della coscienza a gesti di celebrazione che ormai sono divenuti semplicemente tradizione, ma che, se vissuti con consapevolezza dei significati profondi, possono aiutare a mettere in connessione con delle forze preziose della psiche.
Il 15 agosto è il momento giusto per portare la nostra consapevolezza vibrare all’ unisono con l’archetipo della dea.
Avere un archetipo della dea potente attivo in noi ci porta a riconoscere quanto di grandioso siamo, esattamente come siamo ora.
L’abbondanza, i talenti, le esperienze, la saggezza,
che sono la base fondamentale e per non entrare mai nella disperazione nel dolore e nel crogiolarci nei problemi piuttosto che orientarci al riconoscimento delle infinite risorse che abbiamo per manifestare un’espansione della nostra coscienza ogni volta che, lottando con un ostacolo lo usiamo come un’occasione per vedere quante risorse abbiamo per andare oltre
ciò può accadere solo se onoriamo ogni ostacolo come un grande strumento per gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Per attivare l’archetipo della dea in noi, sfruttando la forza collettiva di queste giornate di Ferragosto e quelle immediatamente vicine ho creato questo rituale: fallo tra il 13 e il 16 barra 18 agosto e vedrai come la tua consapevolezza si sintonizza ad un livello nuovo dove c’è l’abbondanza e non la mancanza.
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2024