Il primo principio di reiki: solo per oggi non ti preoccupare

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Il primo principio di Reiki: solo per oggi non ti preoccupare

14 febbraio 2020

Ho preso il primo livello Reiki nel 1997, avevo 19 anni, è trascorso tanto tempo eppure è incredibile quanto questa pratica sia un sistema vivente, che riesce a stupirmi per la sua perfezione e potenza ancora oggi.

Era il 12 febbraio, era una giornata di sole con un cielo talmente perso che dal luogo della provincia del sud Milano da cui scrivo, si potevano vedere le montagne innevate all’orizzonte.

In quella giornata tutto pareva essere perfetto. Avevo deciso di dare una svolta alla mia vita, trovando una nuova ubicazione per il mio istituto di crescita personale.

Avevo individuato uno spazio situato in un punto di Milano che pareva rispondere ai miei desideri rispetto a dove mi sarebbe piaciuto lavorare d’ora in poi.

Lo considerai frutto di una sincronicità perfetta. Già da giorni facevo programmi e supposizioni su il mio nuovo percorso lì. Avevo deciso di puntare tutto il mio benessere su questo spostamento. Ero certa che l’incontro con la proprietaria, con la quale avremmo dovuto procedere al contratto di locazione quella mattina, non potesse che andare per il meglio. Avevo già acquistato lo spumante, per brindare a questo nuovo inizio; nella mia mente non vi erano spazi per le alternative, e la mente può essere davvero uno posto angusto privo di aperture; un tiranno senza pietà.

In tanti anni di sofferenze emotive non avevo mai colto quanto la mia mente fosse uno spietato carnefice, capace di generare in me emozioni paralizzanti.

L’esperienza di quel giorno ha trasformato completamente la mia consapevolezza e la mia percezione delle cose.

La trattativa con la proprietà non è andata nel modo sperato. La prima reazione è stata quella che normalmente attiva la mia mente in questi frangenti: senso di smarrimento, disperazione, incapacità di cogliere alternative proposte sotto forma di sensazioni emotive di profonda tristezza e con l’attivazione di un dialogo interno tutto volto a sottolineare il senso di fallimento.

Esattamente con questo atteggiamento petulante sono rimasta tutta la giornata iniziando a maturare emozioni molto pesanti dentro di me.

La sera dello stesso giorno, avevo programmato un corso di approfondimento sui cinque principi di reiki. Il corso lo avrebbe tenuto presso la sede dell’ istituto di crescita personale che dirigo, la mia maestra di sempre, la master reiki Lida Perry.

Fu incredibile come nel momento stesso in cui ella iniziò a parlare del primo principio ossia: solo per oggi non ti preoccupare, io mi sentii illuminata.

Il mio problema non erano i fatti che mi accadono nella vita, che quasi mai sono così tragici davvero, ma il mio attaccamento e le mie fantasie e previsioni, su come le cose avrebbero dovuto essere perché io potessi star bene.

Solo in quel momento compresi che molto del dolore provato nel percorso della mia vita aveva a che fare con l’attaccamento alle mie fantasie, con una forma radicata di sfiducia nel flusso della vita, nel sostegno dell’Universo.

“l’Universo è grande” ha detto Lida. Una frase che ho sentito milioni di volte, da quando, a metà degli anni ’90 ho iniziato a fare ricerca spirituale, credevo di esserne ben consapevole, eppure è come se solo in quell’istante ne avessi davvero compreso il significato.

Solo per oggi non ti preoccupare ha a che vedere con la nostra fiducia in noi stessi di rispondere alle sfide che ci porta la vita, ma anche riguarda l’ avere un’estrema fiducia nel fatto, che tutto ciò che ci accade, soprattutto quando ci stiamo lavorando con l’energia di reiki, cospira al bene massimo; qualcosa di più grande, più alto delle risposte della mente alle contingenze.

Ho compreso in quell’istante preciso, che la trattativa andata male per la locazione di quell’immobile, era un grande dono, e che il fatto che ciò fosse avvenuto proprio il giorno in cui, mi sono fermata a riflettere con maggiore intensità sul primo principio di reiki era una immensa risposta alla Grande quantità di energia reiki mandata per risolvere una serie di situazioni faticose, che da qualche mese a questa parte investono la mia vita.

Ho riscoperto il valore di ringraziare per qualsiasi cosa accada, quando è ciò che vorrei, e quando non lo è. Ho ricevuto la profonda benedizione di imparare ad onorare la vita e gli eventi che essa ci porta sapendomi aprire alla sua immensa saggezza. 

Vivere con questo spirito significa essere liberi e aperti all’abbondanza. Significa permettere ad ogni giorno ad ogni istante di essere fonte di stupore e gioia e di coltivare il sentimento più sacro quello della gratitudine per tutto ciò che c’è così com’è.

Come se tutto ciò non bastasse, il giorno dopo avevo un incontro in comune, luogo in cui rivesto la carica di assessora, con una giovane imprenditrice locale, che mi racconta che da molto tempo voleva mettersi in contatto con l’amministrazione comunale per presentare il suo progetto, che ha assolutamente senso che sia in rete con l’amministrazione locale, e che è rimasta piacevolmente stupita dalla mia telefonata, di qualche giorno prima, con  la quale la invitavo ad un colloquio con me proprio per parlare del suo progetto.

Ciò che più mi ha stupita,  è stato comprendere come l’universo mi stesse sottolineando la sua lezione, insegnandomi a incorporare davvero, e a vivere autenticamente il primo principio di reiki, dal momento che ella mi narrò come conobbe la persona da cui scoprii il suo progetto.

Si trattava di Nadia Granata, una giovane donna che ha dato l’abbrivio ad una sua attività imprenditoriale a seguito di un percorso di attivazione dei talenti fatto con me.

Ma la cosa interessante è come si sono conosciute.

Jennifer, così si chiama la proprietaria del laboratorio casalingo di Cake design Tortami a Casa, con cui si stava svolgendo il colloquio,  mi ha raccontato, che per una serie di coincidenze non aveva chiesto l’acconto per una torta a forma di unicorno, per cui aveva già realizzato la scultura e che le è stata disdetta il giorno prima.

Per non accusare eccessivamente il danno economico, Jennifer ha pensato di proporre attraverso i social il prodotto.

Nadia, appassionata di cavalli, anche nella loro forma più fantasiosa, che compiva gli anni proprio il giorno successivo, si è precipitata nell’effettuare l’acquisto, ha poi fotografato la torta, che era una vera e propria opera d’arte, ed ha inserito #tortamiacasa dal quale sono risalita al laboratorio di Jennifer, e quindi l’ho chiamata e fissato un appuntamento per la settimana successiva, il giorno 13 febbraio proprio la mattina dopo il corso di approfondimento reiki.

Quindi senza lo spiacevole incidente della disdetta dell’ordine all’ultimo momento, quel colloquio non sarebbe mai avvenuto.

Anche questo racconto per me è stato fonte di insegnamento.

È davvero tutto perfetto così com’è.

In questo momento mi sento piena di gratitudine e fiducia.

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