Onora i maestri

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Da un po’ di giorni riflettevo sul ruolo del master reiki.

Cosa significa essere master? chi è il master per se stesso e per i propri allievi?

Proprio oggi mi è arrivata dai ricordi di Facebook l’immagine di una cerimonia master celebarata esattamente un anno fa e così ho deciso di condividere la riflessione.

Assumere il ruolo di maestro, insegnante, nel reiki, come in qualsivoglia arte o disciplina, tanto più se di natura spirituale significa innanzitutto camminare le proprie parole, incorporare e testimoniare col proprio agito i principi insegnati.

Nello specifico il master reiki è custode della tradizione, e la coerenza è la virtù di cui non può essere sprovvisto, e questa non si acquisisce insieme all’attestato nel momento in cui si termina il percorso di formazione alla maestria, questa va coltivata a testimoniata in ogni istante della propria vita, altrimenti si perde di autenticità senza la quale è impossibile mantenere vivo questo ruolo di mentore, che è un appellativo il cui merito va rinnovato quotidianamente mediante l’umiltà profonda di mettersi in gioco, farsi sostenere dalla pratica reiki ed apprendere da ogni sfida della vita, restare in connessione con la comunità reiki.

L’umiltà è la sua virtù, la dignità profonda del suo ruolo passa dal fatto di continuare ad essere allievo, continuare a seguire il proprio maestro.

Socrate diceva <<il sapiente è colui che sa di non sapere>> questa frase è verissima e vale per ogni tipo di maestria: non si può essere buoni maestri se non si è buoni allievi non si continua ad esser tali.

Chi non è allievo non può essere maestro, ancor più chi non sa far coabitare in sè queste due dimensioni, non può accedere ad una vera maestria, perchè non coglie quanto è grande lo scibile e quanto piccolo egli stesso sia, in quanto umano, di fronte ad esso, e dunque non vive in questa eterna tensione dell’andare verso qualcosa che appieno non postrà compiersi mai, ossai sapere e possedere la conoscenza.  Conoscere ed incorporare una comprensione significa aprirsi,significa abdicare per un certo tempo a se stessi per lasciar spazio a quel silenzio a quella sospensione di giudizio, che sola anticipa lo stravolgimento di noi stessi che proviene dall’anima persuasa da una nuova comprensione.

Dedico queste riflessiono di oggi a tutti coloro che, negli anni ho incontrato e che mi hanno fatto l’onore di diventare miei allievi di reiki, ai master che ho iniziato ed alla mia maestra, luce del mio cammino Lida Perry.

 

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